Condizione caratterizzata da una crisi epilettica sufficientemente prolungata o ripetuta ad intervalli sufficientemente brevi da determinare una condizione epilettica persistente Si distinguono le seguenti fasi temporali: – Iniziale (primi 10-30 min) – Definito (20-30 / 60-90 min) – Refrattario (dopo 60-90 min)
La definizione operativa è finalizzata all’avvio tempestivo del trattamento farmacologico in base a due criteri temporali: – T1) tempo oltre il quale la durata della crisi è anomala e vi è elevata probabilità che si instauri una attività epilettica sostenuta – T2) tempo oltre il quale vi è il rischio di danni neurologici a lungo
– Assicurare la pervietà delle vie aeree e somministra O2 – Valutare e normalizzare la condizione cardio-circolatoria (ECG) – Assicurare un accesso venoso – Prelievo venoso per: emocromo, VES o PCR, coagulazione, CPK, LDH, funzionalità epatica e renale, elettroliti (compresi calcio e magnesio), glicemia, eventuale dosaggio dei farmaci antiepilettici, eventuali analisi tossicologiche – In assenza
Oltre ai provvedimenti per l’SE iniziale: – stabilire la causa dello SE – iniziare monitoraggio EEG per confermare la diagnosi e verificare l’efficacia della terapia – monitorare e trattare le modificazioni patologiche della pressione arteriosa – programmare un probabile trasferimento in terapia intensiva per proseguire il trattamento – correggere eventuali alterazioni metaboliche
Se, dopo gli adeguati interventi INIZIALE E DEFINITIVO, la crisi persiste, il paziente deve essere trasferito in ambiente rianimatorio