I farmaci antiepilettici (AEDs) non curano l’epilessia ma sono utilizzati per controllare l’attività epilettica con l’obiettivo di rendere il paziente libero da crisi. Gli AEDs dovrebbero essere prescritti a pazienti con crisi di accertata natura epilettica e con una ricorrenza critica documentata (almeno due crisi a distanza > 24 h che non siano di natura
Per alcuni FAE sono disponibili prodotti equivalenti che soddisfano i criteri di “essenziale similarità” rispetto al prodotto originale, tuttavia le evidenze scientifiche sulle prestazioni dei farmaci generici nella popolazione generale sono carenti e la bioequivalenza di questi prodotti potrebbe essere diversa dal prodotto originale. Questi aspetti assumono particolare rilievo alla luce delle recenti nuove disposizioni
Prima linea Carbamazepina Lamotrigina Oxcarbazepina Valproato Terapia aggiuntiva Clobazam Lamotrigina Levetiracetam Valproato Topiramata Controindicazioni (in caso di assenza o crisi miocloniche) Carbamazepina Gabapentin Oxcarbazepina Fenitoina Pregabalin Tiagabina Vigabatrin
Prima linea Valproato Terapia aggiuntiva Lamotrigina Controindicazioni Carbamazepina Gabapentin Oxcarbazepina Pregabalin Tiagabina Vigabatrin
Prima linea Etosuccimide Lamotrigina Valproato Terapia aggiuntiva Etosuccimide Lamotrigina Valproato Controindicazioni Carbamazepina Gabapentin Oxcarbazepina Fenitoina Pregabalin Tiagabina Vigabatrin
Prima linea Levetiracetam Valproato Topiramato Terapia aggiuntiva Levetiracetam Valproato Topiramato Controindicazioni Carbamazepina Gabapentin Oxcarbazepina Fenitoina Pregabalin Tiagabina Vigabatrin
Prima linea Carbamazepina Lamotrigina Levetiracetam Oxcarbazepina Valproato Terapia aggiuntiva Carbamazepina Clobazam Gabapentin Lamotrigina Levetiracetam Oxcarbazepina Valproato Topiramato Controindicazioni
in progress
Va ricordato che i range di riferimento dei valori plasmatici sono largamente ipotetici e non sempre utili nell’individualizzazione della terapia: i pazienti potrebbero beneficiare di concentrazioni inferiori o superiori. Inoltre i range sono spesso stati determinati nei pazienti adulti, e possono essere meno affidabili nelle popolazioni anziana e pediatrica In generale è consigliabile avere un
Titolazione del farmaco: monitoraggio della risposta all’aumento della posologia del farmaco e identificazione della minima dose efficace per ciascun individuo (di particolare rilievo in caso vi sia urgenza di un rapido controllo delle crisi Mancata risposta clinica : in caso il farmaco sia somministrato a dosi adeguate e sia indicato per quel tipo di Epilessia
Suggerire al paziente di tenere un calendario delle crisi segnando data, ora, tipologia di crisi e possibili fattori scatenanti Suggerire al paziente di utilizzar un contenitore portapillole per verificare l’assunzione della dose quotidiana di farmaco Incoraggiare l’uso di un sistema di identificazione sanitari(per es. informazioni relative alla diagnosi,alla terapia in corso e il nominativo e
I soggetti con Epilessia hanno diritto all’esenzione ticket per motivi di patologia. A decorrere dal 1° febbraio 2000 all’epilessia è stato assegnato uno specifico codice di esenzione nazionale e internazionale (017.345), in applicazione del D.L. n° 124 del 29.04.98 e del D.M. n° 329 del 28.05.99. Le prestazioni esenti sono: assistenza farmaceutica, per i soli
Il 65-70% dei soggetti con Epilessia è in grado di fornire prestazioni lavorative del tutto simili a quelle del resto della popolazione. Nel gruppo di coloro che non lavorano molti presentano, oltre all’epilessia, altri handicap quali: insufficienza mentale più o meno grave disturbi psichici e comportamentali (che possono essere secondari a un danno cerebrale, essere
Una persona che ha una crisi epilettica iniziale o isolata o perde conoscenza deve iniziale o isolata o perde conoscenza deve essere dissuasa dalla guida: Vi è obbligo di segnalazione, ai fini delle limitazioni al rilascio o alla revisione di validità della patente, all’Ufficio della Motorizzazione civile dei soggetti affetti da epilessia da parte di
Le donne con epilessia necessitano di attenzioni particolari, legate soprattutto alla scelta della terapia, che può interferire sulla funzione endocrino-riproduttiva e sulla contraccezione. E’ nota l’esistenza di una relazione tra crisi epilettiche e ormoni sessuali. In alcune donne con epilessia definita catameniale, le crisi si presentano soprattutto o esclusivamente durante il ciclo mestruale o l’ovulazione.
La contraccezione non ormonale presenta per le donne con epilessia le stesse possibilità e limiti della popolazione generale. Gli ormoni steroidei contraccettivi e alcuni FAE sono metabolizzati a livello epatico e possono presentare delle interazioni farmacocinetiche di tipo bidirezionale. Le perdite intermestruali possono essere un segnale di ridotta efficacia della contraccezione ormonale. La componente estrogenica
AEDS che riducono l’efficacia dei contraccettivi orali: Carbamazepina Clobazam Eslicarbazepina Fenitoina Fenobarbital Oxcarbazepina Perampanel Primidone Tiagabina (a dosi > 20 mg/die) Topiramato (a dosi > 200 mg/die) Lamotrigina (a dosi > 300 mg/die) Nelle donne che assumono questi farmaci: Metodi ormonali Estroprogestinici (sia cerotti che orali) dovrebbero essere sconsigliati per ridotta efficacia contraccettiva. Potrebbero essere
Nessuna limitazione in donne che assumono farmaci antiepilettici che non sono potenzialmente interagenti Non vi sono dati sull’efficacia o meno della contraccezione d’emergenza in donne che assumono farmaci antiepilettici potenzialmente interagenti Con Levonorgestrel si consiglia di duplicare la prima dose a 2 pillole (1.5 mg) e di somministrare una una seconda a 12 ore (750
I problemi relativi a una eventuale gravidanza comprendono: Rischio di malformazioni del fet0 Andamento dell’epilessia in gravidanza Effetto delle crisi sul feto Andamento gravidanza e parto Sviluppo psicomotorio e intellettivo Rischio genetico dell’epilessia Cosa possiamo fare per ridurre i rischi Tali problemativhe andrebbero discusse prima del concepimento. Infatti, considerando che le malformazioni maggiori si instaurano
Le donne con epilessia presentano un rischio malformativo fetale modestamente superiore rispetto alla popolazione generale, con origine multifattoriale (genetica, + terapia antiepilettica) Il rischio di malformazioni maggiori nelle donne che assumono un solo farmaco antiepilettico è del 4-6% (2-3% nella popolazione generale). può arrivare fino al 10% nelle pazienti in politerapia Il FAE a maggior
Durante la gravidanza la frequenza delle crisi si mantiene invariata nel 60-70%, nel 15% presenta un miglioramento e nel restante 15% un peggioramento. Sono maggiormente a rischio di peggiorare le pazienti con epilessia focale e con scarso controllo delle crisi prima della gravidanza. Un eventuale peggioramento della frequenza critica spesso dipende dalla assunzione irregolare della
I livelli plasmatici degli AED tendono, durante la gravidanza, a diminuire: è opportuno monitorare almeno ogni trimestre e l’ultimo mese prima del parto. Nel caso degli antiepilettici di prima generazione, caratterizzati da un elevato legame proteico, la riduzione della quota libera (attiva) è inferiore rispetto alla riduzione della concentrazione totale la qualcosa determina una condizione
L’incidenza di complicanze della gravidanza nelle donne con epilessia è sovrapponibile a quella della popolazione generale E’ consigliato il parto per via naturale ad eccezione delle pz con crisi frequenti nelle quali è consigliato il parto con taglio cesareo elettivo Anestesia loco-regionale: va incoraggiata per analgesia in travaglio in quanto permette di ridurre lo stress
Si ritiene che i vantaggi dell’allattamento al seno superino i potenziali rischi di esposizione del neonato ai FAE Si raccomanda osservazione del neonato e controllo delle concentrazioni plasmatiche in caso di comparsa di sedazione o irritabilità; se le concentrazioni fossero elevate si può consigliare l’allattamento misto
Necessità di corretta igiene del sonno, soprattutto per le pazienti con epilessia generalizzata idiopatica, organizzando un aiuto per la notte. Incoraggiare misure di prevenzione della salute del neonato nel caso in cui la madre presenti una crisi